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Pier Paolo Pasolini




(Bologna 5 marzo 1922 - Ostia RM, 2 novembre 1975) scrittore poeta e regista cinematografico.
Figura controversa di intellettuale del XX secolo, filosofo, linguista, romanziere, scrittore di cinema e teatro, editorialista su giornali e riviste, è stato anche pittore e attore nonché uomo politico: una versatilità culturale per molti versi unica e straordinaria.
Il padre,originario di Ravenna, era un tenente di fanteria, un uomo rigido, tirannico, di carattere violento; la madre, Susanna, era un’insegnante di Casarsa della Delizia (Pordenone). La vita di Pisolini si formerà fin dalla più tenera età attorno a questo dualismo: timore e conflitto nei confronti del padre, tenerezza e amore disperato per la madre. La famiglia di Pasolini, a causa della professione fraterna, compì numerosi spostamenti di residenza fino al 1942 quando, mentre il padre era prigioniero in Kenya, la madre si trasferì a Casarsa, il paese che sempre rimase nel cuore del poeta.

Proprio in quell’anno Pasolini pubblicò la sua prima raccolta di poesie, Poesie a Casarsa, scritte in dialetto friulano. Nel 1943 Pasolini venne richiamato alle armi ma fuggì, dopo l’8 settembre, per tornare a Casarsa; nel 1945 un grave lutto colpisce la famiglia: l’altro figlio, Guido, appena diciannovenne e militante partigiano, viene assassinato da partigiani jugoslavi. La morte del fratello fu un grave trauma per Pasolini, che in molte delle sue opere introdusse la figura di un giovane destinato a fine prematura, come nei Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959). In quello stesso anno Pasolini si laureò in Lettere, all’Università di Bologna, con una tesi su Giovanni Pascoli e tornò a Casarsa, dove divenne segretario di sezione del Partito Comunista e cominciò a lavorare come insegnante fino al 1949; in quell’anno venne denunciato per corruzione di minorenne, perse la cattedra e venne espulso dal partito.
L’omosessualità, in quegli anni, era ancora un tabù e un comportamento riprovevole anche per i cosiddetti “progressisti” e Pasolini, per cominciare una nuova vita, si trasferì a Roma dove la madre, devota e comprensiva, si trasferì con lui. Dopo anni di umiliazione e vane ricerche di lavoro, riuscì a trovare un posto da insegnante in una scuola privata. Successivamente, a contatto con la cultura romana, la vita di Pasolini ebbe un’improvvisa sterzata: pubblicò La meglio Gioventù (1954), il primo importante volume di poesie dialettali e, nel 1955, Ragazzi di Vita, un romanzo ambientato nel degrado delle borgate romane che fece scandalo per la sua crudezza e il suo spietato realismo. Ma la letteratura e la poesia non erano gli unici interessi di Pasolini che cominciò ad avvicinarsi anche al mondo del cinema, collaborando con Federico Fellini alla sceneggiatura di Le notti di Cabiria (1957) e, in seguito, realizzando come sceneggiatore e regista numerosi film, tra cui ricordiamo Accattone (1961), Mamma Roma (1962), Il Vangelo secondo Matteo (1964), Uccellacci e Uccellini (1965), Il Decameron (1971), Salò o le centoventi giornate di Sodoma (1975). Pier Paolo Pasolini morì assassinato nel novembre del 1975, in circostanze che, per alcuni, non sono mai state del tutto chiarite, sebbene un colpevole sia stato individuato e punito. Tra le sue raccolte di poesie ricordiamo Le ceneri di Gramsci (1957), L’usignolo della Chiesa Cattolica (1958), La religione del mio tempo (1961), Poesia in forma di rosa (1964).

Salò o Le centoventi giornate di Sodoma

Nel film il "potere" prende le distanze dall'umanità, trasformandola in oggetto e il sesso ha un ruolo fondamentale, un "ruolo metaforico orribile" - come dirà lo stesso Pasolini. Secondo Pasolini "il sesso in questo film, sia pure in modo onirico e stravolto, diventa la metafora di ciò che oggi il potere fa dei corpi" (intervista a Marco Olivetti su Sipario, giugno-luglio 1975), descrive la "mercificazione dei corpi da parte del potere" rifacendosi al pensiero di Marx. E soprattutto metafora dell'essenza più intima del potere che per Pasolini è fatta di brutalità, violenza, sopraffazione, viltà e totale certezza dell'impunità. Facendo convergere l'intuizione di Sade sull'attuazione del potere attraverso il controllo del sesso, e l'analisi marxista, Pasolini svela la correlazione fra la dominazione di classe e la sopraffazione sessuale. Constatando ferocemente e lucidamente la malafede di qualsiasi interpretazione tranquillizzante dello specifico caso italiano e della violenza massificante che il regista vi scorge. Un cambiamento epocale che per Pasolini trasforma anche il sesso, fino ad allora da considerare una risorsa giocosa e liberatrice delle classi subalterne, in un orribile obbligo di massa, imposto da una forza invisibile, a cui tutti si adeguano.

Il superamento dell’Ermetismo – Neorealismo

 

Nel secondo dopoguerra, in seguito all’occupazione nazista e alla tragica esperienza della guerra, un nuovo bisogno di comunicazione orientò i poeti verso un progressivo allontanamento dai canoni dell’Ermetismo. La faticosa e lenta opera di ricostruzione, le difficoltà materiali, il disorientamento collettivo provocarono l’esigenza di uscire dall’isolamento interiore per affrontare apertamente la nuova realtà storica, che i modi della poesia ermetica non erano capaci di esprimere. L’Ermetismo era troppo incentrato sulla ricerca e l’osservazione di uno spazio interiore e si esprimeva in uno stile oscuro, simbolico, difficile. Nacque così un filone antiermetico, avverso alla poesia pura e decisamente orientato al recupero di un rapporto più stretto con la realtà quotidiana.
Ricerca chiarezza e della semplicità di espressione – tematiche attuali della realtà presente o della cronaca.
Alla metà degli anni Cinquanta si verificò una crisi ideale. Per molti intellettuali europei crollò il mito dell’Unione Sovietica, paese guida della rivoluzione socialista, e caddero anche l’ottimismo e la fiducia nella possibilità di un radicale rinnovamento della società. La poesia in questo periodo testimonia questa disillusione e questo sentimento di impotenza di fronte al procedere della storia.

 


Percorso tematico:


Karl Marx: filosofo, critico dell’economia politica e rivoluzionario comunista

Turismo Sociale: aspetto storico, ONLUS e strutture ricettive per la collettività

Giustizia Sociale: carico tributario

Pier Paolo Pasolini, Neorealismo

George Orwell – Nineteen Eighty-four

La Vita e il Lavoro del Proletariato attraverso la Pittura