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Karl MarxKarl Heinrich Marx(Treviri, 5 maggio 1818 – Londra, 14 marzo 1883) fu filosofo, critico dell'economia politica e rivoluzionario comunista. Treviri è situata nel mezzo della media valle della Mosella e gran parte della città è situata sulla riva destra del fiume. La giovinezza Con il padre, che ebbe certamente un influsso considerevole sulla sua formazione intellettuale, Karl sarà sempre legato da vincoli di affetto e di stima; non così avvenne né con la madre, ritenuta una donna intellettualmente arida ma forse soltanto molto semplice, che gli rimprovererà sempre di non essersi fatto una posizione adeguata al suo rango sociale e alle sue capacità intellettuali, né con i suoi fratelli. Nel 1830 si iscrive al liceo di Treviri ottenendo la licenza il 17 agosto 1835, e nello stesso anno, su consiglio del padre, Karl si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Bonn, ma antepone agli studi di diritto a quelli filosofici e letterari nei corsi tenuti da Schlegel. Partecipa alla vita goliardica e bohémienne, alla quale si mescolano anche forme di opposizione politica, e sostiene il duello di rito fra le matricole universitarie, trascorrendo anche un giorno in prigione; si iscrive a un circolo di poeti e comincia a sentire il peso della sorveglianza poliziesca. Nell'estate del 1836 conosce a Treviri e si fidanza segretamente con la bella Jenny von Westphalen (1814 - 1881), figlia del barone Ludwig von Westphalen; nell'autunno, su decisione della famiglia, Marx prosegue gli studi nell'Università di Berlino, dove fino a cinque anni prima aveva insegnato Hegel. Giovane hegeliano Marx si trovò così a frequentare dal 1837 un circolo berlinese di giovani hegeliani, che passò in breve da posizioni monarchiche liberali a posizioni giacobine, assumendo il nome de “Gli amici del popolo”. Si laurea in filosofia il 15 aprile 1841 nell'Università di Jena con una tesi sulla Differenza fra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicureo. L'impegno politico A conclusione dei suoi studi universitari avverte l'urgenza di un diretto impegno politico. Nel settembre 1842 si trasferisce da Bonn a Colonia, per dedicarsi a tempo pieno all'attività pubblicistica. Nell'ottobre riceve accuse di comunismo dalla reazionaria Gazzetta generale di Augusta a seguito di articoli di Hess che esaltavano le teorie di Fourier. Marx risponde di tono e s'intuisce già un interesse di non poco conto per tali idee. Marx lascia il 17 marzo 1843 la redazione del giornale, che viene soppresso dal governo quattro giorni dopo, a causa della censura; scrive a Ruge: "Ero stanco dell'ipocrisia, della brutalità poliziesca e anche del nostro servilismo. Il governo m'ha reso la mia libertà. In Germania non posso più intraprendere nulla: finirei col corrompermi". Il periodo parigino Una lettera a Ruge nel settembre del 1843 chiarisce il senso della sua parziale presa di distanza dagli intellettuali della Sinistra hegeliana. Nel "Vorwärts!" (Avanti!), giornale degli emigrati tedeschi a Parigi, Ruge pubblica “Il re di Prussia e la riforma sociale”, giudicando negativamente una sommossa di tessitori della Slesia nel giugno 1844, perché la considera senza prospettive politiche concrete. Marx risponde con l'articolo Osservazioni critiche a margine, considerando l'insurrezione del proletariato slesiano il segno che anche nell'arretrata Germania maturino condizioni rivoluzionarie, e rompe con Ruge, che accusa di intellettualismo estetizzante e di essere un rivoluzionario solo a parole. I manoscritti economico - filosofici: l'alienazione E il lavoro alienato non è il soddisfacimento di un bisogno, ma un mezzo per soddisfare dei bisogni estranei al lavoro stesso; il lavoro non appartiene al lavoratore ma appartiene a un altro e dunque egli, lavorando, non appartiene a sé ma a un altro. Di conseguenza, il lavoratore è libero e si sente un uomo solo nelle sue funzione animali - mangiare, bere, procreare - mentre si sente un animale nel lavoro, cioè in quella che dovrebbe essere un'attività tipicamente umana. Nella società che ha a sua base la proprietà privata, "il denaro è il potere alienato dell'umanità". Grazie ai rapporti della polizia prussiana sappiamo come egli, nell'estate del 1844, frequentasse i circoli degli operai e degli artigiani parigini e i socialisti Pierre-Joseph Proudhon, Louis Blanc e l'anarchico russo Michail Bakunin. Il governo prussiano ne chiede l'espulsione dalla Francia e Marx, con la moglie e la piccola figlia Jenny, il 5 febbraio 1845 si stabilisce a Bruxelles, dove è accolto a condizione che non pubblichi alcun scritto politico. Il rovesciamento della dialettica hegeliana La fondazione del Partito comunista Marx e Engels entrano a far parte ufficialmente nella Lega nel febbraio 1847. L'1 giugno 1847, nel congresso londinese, la Lega dei Giusti assume il nome di Lega dei comunisti, mutando il motto “Tutti gli uomini sono fratelli” in quello di Proletari di tutto il mondo unitevi, proposto da Marx e divenendo di fatto il primo partito operaio moderno. Nel secondo congresso di Londra nel novembre 1847 si decide di affidare a Marx e ad Engels la redazione del programma del partito che, col titolo di Manifesto del Partito Comunista, appare nel 1848, poco prima della rivoluzione parigina del 23 febbraio 1848, e viene successivamente tradotto in tutte le lingue europee. La funzione rivoluzionaria della borghesia "La borghesia non può esistere senza rivoluzionare continuamente gli strumenti di produzione, i rapporti di produzione, dunque tutti i rapporti sociali. Prima condizione di esistenza di tutte le classi industriali precedenti era invece l'immutato mantenimento del vecchio sistema di produzione. Il continuo rivoluzionamento della produzione, l'ininterrotto scuotimento di tutte le situazioni sociali, l'incertezza e il movimento eterni contraddistinguono l'epoca dei borghesi fra tutte le epoche precedenti". La lotta di classe "La storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi. La società civile moderna, sorta dal tramonto della società feudale, non ha eliminato gli antagonismi fra le classi. Essa ha soltanto sostituito alle antiche, nuove classi, nuove condizioni di oppressione, nuove forme di lotta…" E concludono con la necessità della rivoluzione: "...la borghesia non ha soltanto fabbricato le armi che la porteranno alla morte; ha anche generato gli uomini che impugneranno quelle armi: gli operai moderni, i proletari". Le rivoluzioni del 1848 La pubblicazione della "Gazzetta tedesca di Bruxelles", di cui Marx è collaboratore, induce il governo prussiano a richiedere l'espulsione di Marx, e quando scoppiano moti popolari anche a Bruxelles, il governo belga arresta Marx e lo espelle. Con il mandato della Lega di costituire un comitato centrale del partito, emigra il 4 marzo a Parigi dove il governo provvisorio lo saluta: "La tirannia vi ha bandito, la libera Francia apre le sue porte a voi e a tutti quelli che lottano per la santa causa della fraternità dei popoli". In Francia già si era verificata la spaccatura fra forze liberali, che temevano l'estremismo proletario, e quelle socialiste; i blanquisti, rifacendosi alla Grande Rivoluzione, chiedevano la guerra rivoluzionaria contro le monarchie assolute. Alla fine di marzo la rivoluzione si allarga alla Germania dove tuttavia, rispetto alla Francia, le possibilità rivoluzionarie, per l'assenza di un proletariato numeroso, organizzato e conquistato alle idee socialiste, dovevano limitarsi a richiedere riforme democratiche. Nell'aprile del 1848 Marx, insieme con la famiglia ed Engels, va a Colonia dove il 13 aprile è tra i fondatori del l'Associazione Democratica. Marx ritorna a Parigi, ma dopo i moti popolari del 13 giugno 1849 il governo francese gli pone l'alternativa di lasciare la capitale e trasferirsi a Vannes, nel Morbihan, una regione paludosa, o di abbandonare la Francia. Sceglie di trasferirsi a Londra, dove vivrà fino alla morte. La maturità Il 15 settembre 1850 avviene la scissione e nel 1852, su proposta di Marx, la Lega dei Comunisti è sciolta. La Prima Internazionale Il Capitale La Comune di Parigi Cerca di scoraggiare gli operai parigini da un'avventura rivoluzionaria prematura: "Ogni tentativo di rovesciare il nuovo governo, nella crisi presente, mentre il nemico batte quasi alle porte di Parigi, sarebbe una disperata follia....Migliorino con calma e risolutamente tutte le possibilità offerte dalla libertà repubblicana, per lavorare alla loro organizzazione di classe...dalla loro forza e dalla loro saggezza dipendono le sorti della repubblica". Ma il proletariato parigino, diretto da esponenti radicali, blanquisti e anarchici, insorge proclamando il 18 marzo 1871 la Comune rivoluzionaria; Marx non crede nel suo successo ma si schiera al suo fianco. Nel maggio l'esercito francese, riorganizzato e armato dai tedeschi, soffoca l'insurrezione: quarantamila comunardi vengono massacrati o fucilati. Lo scioglimento della Prima Internazionale In un nuovo congresso a L'Aja Marx ribadisce la risoluzione sull'azione politica approvata dal congresso di Londra e viene decisa l'espulsione della frazione anarchica. Il 15 luglio 1876 la conferenza di Filadelfia dichiarerà lo scioglimento della Prima Internazionale. Il 2 dicembre 1881 muore la moglie Jenny. Alle già sue precarie condizioni di salute si aggiunge un'ulcera polmonare e il 14 marzo 1883 Marx muore. Percorso tematico: Karl Marx: filosofo, critico dell’economia politica e rivoluzionario comunista Turismo Sociale: aspetto storico, ONLUS e strutture ricettive per la collettività Giustizia Sociale: carico tributario Pier Paolo Pasolini, Neorealismo George Orwell – Nineteen Eighty-four La Vita e il Lavoro del Proletariato attraverso la Pittura
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