TikTok e consumismo: come i trend virali influenzano gli acquisti
TikTok è ormai noto per essere molto più di una semplice piattaforma di intrattenimento. Uno dei fenomeni più preoccupanti che ha preso piede negli ultimi anni è l’iper-consumismo. Da video di “restocking” a tendenze beauty esagerate, questo trend si sta diffondendo rapidamente, influenzando negativamente le abitudini di acquisto degli utenti.
L’esplosione del Restocking
Il “restocking” è una delle tendenze più popolari su TikTok, in cui i creator mostrano il rifornimento del proprio frigorifero o delle dispense. Questo comportamento apparentemente innocuo nasconde però delle problematiche più profonde. Molti di questi video mostrano l’acquisto di quantità di cibo e prodotti che superano di gran lunga le necessità quotidiane. Spesso si tratta di beni confezionati, che vengono riposti in contenitori di plastica per un semplice gusto estetico.
Il problema? Non solo si promuove un accumulo eccessivo, ma viene trasmesso il messaggio che il disordine visivo debba essere evitato a tutti i costi, anche a scapito della sostenibilità. Gli influencer si rivolgono a milioni di persone pronte ad emulare uno stile di vita improntato sull’estetica piuttosto che sulla funzionalità.
Consumo estetico o necessario?
Un’altra dinamica preoccupante è la tendenza a utilizzare prodotti già confezionati e a trasferirli in ulteriori contenitori, solo per l’effetto visivo. Prodotti come snack, bevande e addirittura igienizzanti per le mani vengono acquistati in quantità spropositate per essere “organizzati” in modo accattivante. L’estetica prevale sulla funzionalità, e questo porta a comportamenti di consumo che hanno un impatto ambientale notevole. Un esempio lampante è quello di borracce vendute a prezzi elevati e acquistate in massa solo per seguire il trend del momento.
Beauty Routine e il Fast Fashion
L’iper-consumismo non si limita al cibo, anche il mondo della bellezza è stato travolto da questa ondata. Routine di skincare con 20 passaggi, cassetti pieni di trucchi che inevitabilmente scadranno e video di self-care surreali sono diventati la norma. Piattaforme come Shein e Temu, noti per il loro modello di fast fashion, stanno cavalcando l’onda dell’iper-consumo, proponendo capi e prodotti a basso costo ma con un enorme impatto ambientale e sociale.